venerdì 26 giugno 2009

Bruschetta con pomodori secchi ricotta e melanzane

Veloce veloce che nel pomeriggio devo andare qui e ho mille cosette da fare, prima di dedicarmi al nulla nel mio posto dell'anima, complice il weekend lungo qui a Roma. Mi sarebbe piaciuto raggiungere un po' di amici che se la stanno spassando a Ischia, ma mi aspetta la mia camera nel mio albergo col mio terrazzo sul mare, sorry....Vi saluto come anticipato con la bruschetta preparata con questo pane qui per questa raccolta qui organizzata da Luca e Sabrina. Non so se è dipeso dal pane fatto in casa o dalla ricotta freschissima o dalla melanzana ben marinata nell'olio o dalla fame di una domenica sera al rientro, non so...ma so chè era buonissima, sfiziosa e molto estiva.


Ecco come si fa:
fette di pane casreccio
5-6 pomodori secchi sott'olio
100 gr di ricotta di pecora
2 fette di mozzarella affumicata (non è facile da trovare lo so, in alternativa si può usare del caciocavallo)
parmigiano
basilico
melanzane alla brace
olio extra
Innanzitutto spalmare le fette di pane con olio e passarle al grill per farle ben bruschettare. Mixare insieme i pomodori, la ricotta e il parmigiano, si otterrà una bella crema rosata. Tagliare finissima la mozzarella o il caciocavallo ed aggiungerla alla crema di ricotta e pomodori. Aggiungere del basilico spezzettato. Cospargere le bruschette con questa salsa, infornare per 1-2 minuti per fare assemblare e far sciogliere la mozzarella. Sfornare e completare con fette di melanzana precedentemente grigliate e marinate in un battuto di olio e aglio.

lunedì 22 giugno 2009

Pane croccante con pasta madre

Su non mi dite che sto sempre a postare pani e focacce da quando la nonna di tutte le pm d'Italia mi ha dato una bustina con il magico impasto, ma ci credete se vi dico che da allora, in casa mia sono spariti i cubetti di lievito??? Anche se dovranno pur ritonare nel mio frigo per altre briochose praparazioni per le quali sarebbe uno spreco utilizzare la magica pm, ma per ora continuo a divertirmi un po' con lei a rinfrescarla, rianimarla, trattarla come una bimba, ecco. Due settimane fa mi accingo ad impastare l'ennesimo pane, questa volta usando anche la manitoba purissima, non tagliata, arrivata dal mulino dove si fornisce lei, la bisnonna di tutte le pm:))) ma avevo il problema di non poter segure la lievitazione perchè sarei dovuta andare a cena proprio con la nonna di cui sopra:)) Che faccio quindi???Deciso, impasto, lascio 4 ore a lievitare e prima di uscire metto la ciotola a completare la lievitazione in frigo. A cena tempesto lei (sempre la nonna) di domande indiscrete su come, quando, perchè è meglio lievitare in un modo o nell'altro e la informo che la mia pagnotta al momento se ne stava in frigo. Raccolgo il suo placet per come ho operato, (ufff, meno male) faccio tesoro dei suoi consigli preziosi e sforno questo pane al quale ho dato volutamente una forma bassa e schiacciata, perchè mi serviva anche per fare certe bruschette divine..... :))

Ecco come si fa:
200 gr di pm
200 gr di semola rimacinata di grano duro
180 gr di farina 0
50 gr di manitoba (quella purissima del mulino)
acqua ad occhio
sale
Ore 12 lascio pm un'ora fuori dal frigo, poi rinfresco e metto a riposare per 3 ore fuori dal frigo.
Ore 16 prendo la pm necessaria (200 gr) e metto il resto in frigo. Impasto il mio pane, sciogliendo la pm in acqua tiepida, diciamo mezza tazza da latte, aggiungo le farine col sale e mescolo ancora aggiungendo acqua fino ad avere una consistenza morbida e lavorabile, faccio un bel panetto, taglio a croce e metto a lievitare in un luogo caldo coperta da un canovaccio umido e da uno asciutto.
Ore 20 metto la ciotola con l'impasto in frigo e vado al ristorante:))
La mattina dopo ore 9 prendo l'impasto, lo lascio fuori dal frigo per 1 ora, lo maneggio un pochino con delicatezza dandogli la forma desiderata, lo sistemo sulla teglia coperta di carta forno e cosparsa di semola, lo incido sulla superficie e lascio a riposare per 1 ora in forno spento.
Trascorsa l'ora, accendo il forno a 220° spruzzo un po' d'acqua sulle pareti e faccio cuocere per 30 min, abbasso la temperatura a 180° e lascio cuocere per altri 20 min.

martedì 16 giugno 2009

Mattonella semifredda di cioccolato


La foto trae in inganno, si si, perchè questo dessert ha tutte le caratteristiche per essere un degno fine pasto invernale, il che un po' è vero, però dovendolo mangiare freddo di frigo, lo si apprezza anche con questa bella afetta calda calda che ci stiamo sorbendo da qualche giorno, non che a me dispiaccia intendiamoci, mi piace molto il caldo, il sole sulla pelle, andare in giro con abiti leggeri e sandali, trascorrere le serate seduti all'aperto a godersi l'aria tiepida e profumata, facendo programmi per le imminenti vacanze, insomma non mi lamento ecco, anche se molti detestano il caldo e tutto quello che porta con sè, io invece l'amo!! Chiaro sintomo dell'arrivo dell'estate è la mia incostanza nell'aggiornare il blog poichè tendo a usare poco i fornelli e a decicarmi a piatti freddi, tipo questa golosa mattonella al cioccolato, da gustare eventualmente con una pallina di gelato alla vaniglia.


Ecco come si fa:
20 biscotti da latte (io ho usato i Novellini della Gentilini)
220 gr di cioccolato fondente
200 gr di burro
un cucchiaino di gel di vaniglia
2 cucchiaini di pasta di nocciola (optionale)
70 gr di noci sminuzzate
Fare fondere a bagno maria il burro con il cioccolato, aggiungere il gel di vaniglia e la pasta di nocciole, mescolare e fare raffreddare. In uno stampo da plumcake (io ne ho usato uno di silicone) versare alcuni cucchiai di composto al cioccolato, adagiare sopra uno strato di biscotti, cospargere con le noci e coprire con altra salsa al cioccolato, continuare alternando biscotti, noci e cioccolato fino alla fine. Mettere in frigo per 12 ore e servire dopo averlo lasciato una ventina di minuti a temperatura ambiente.

martedì 9 giugno 2009

Timballo di anelletti



Mi sembrava il caso di far vedere cosa ne è venuto fuori da un acquisto siciliano, purtroppo avrei voulto comprare tutto il comprabile e caricare all'inverosimile i bagagli, tanta era la scelta di squisitezze da portar via, ma le regole sul trasporto aereo sono ferree e quindi ben poca roba ho trasportato e per non appesantire il carico mi sono liberata, a mo' di zavorra, dei teli mare....vabbè tanto li volevo cambiare:)) Gli anelletti sono un tipo di pasta troppo sfiziosa da mangiare che inglobano il sugo e i condimenti e quindi la loro degna fine è proprio il timballo. Questa ricetta me l'ha data la signora del negozietto dove ho acquistato un paio di chili di questa specialità. Io ve lo dico è molto calorico e dentro c'è il mondo, ma buono buono, soprattutto il giorno dopo.

Ecco come si fa:
500 gr di anelletti
2,5 litri di passata di pomodoro
4 melanzane di quelle lunghe
300 gr di carne macinata
4 uova sode
250 gr di piselli
200 gr di fior di latte
parmigiano
olio per friggere
mezzo bicchiere di vino bianco
sedano
carota
cipolla
Innanzitutto fare il ragù soffriggendo sedano, carota e cipolla finemente tritati, aggiungere la carne macinata e sfumare con vino. Dopo circa 10 min. aggiungere la passata di pomodoro e fare cuocere per un paio d'ore. Friggere le melanzane tagliate a fette per la lunghezza e dopo averle lasciate sotto sale con un peso sopra per circa mezz'ora, in questo modo perdono l'amaro e sistemarle in un piatto con carta assorbente. In un pentolino soffriggere un pochino di cipolla e aggiungere i pisellini, spegnere dopo circa 15 min. di cottura. Mettere a cuocere gli anelletti in acqua bollente e scolarli al dente. Versare la pentola con il ragù in un colapasta in modo da filtrare tutto il sugo e trattenere la carne. Rivestire il fondo e i bordi di uno stampo a forma di ciambella con le fette di melanzana, facendo in modo che fuoriescano dal bordo, costituiranno la copertura del timballo. Condire la pasta con il sugo e mantecare con il parmigiano, versarne una parte fino alla metà stampo, disporci sopra la carne tritata, i piselli, le uova sode sode sbriciolate e il fior di latte a dadini. Coprire il ripieno con la rimanente pasta e chiudere con le fette di melanzana a copartura. Infornare a 200° per 20 min. Fare intiepidire prima capovolgerlo su un ampio piatto da portata.

giovedì 4 giugno 2009

Tre foto tre di San Vito lo Capo




Sono proprio solo tre, giusto un cenno per condividere con voi il mare di una località che nulla ha da invidiare a quello tropicale, con il vantaggio di essere raggiungibile con un'ora di volo, di trovarsi in una terra magica come la Sicilia, di avere una spiaggia di sabbia bianca e sottile, a breve distanza dalle isole Egadi e, aspetto non trascurabile, essere la culla di una cucina ricca di sapori, mediterranea e profumata, dove il padrone assoluto è il cous cous, per chi ci dovesse andare suggerisco di prenotare un tavolo da Profumi di Cous Cous il ristorante dell'Hotel Ghibli, atmosfera ricercata e tranquilla, luci soffuse e ottima cucina. Ma mille altre sono le prelibatezze da gustare il pesce sempre freschissimo, le panelle, le melanzane dolcissime, gli arancini ripieni di ragù, poi i cannoli, le cassate e le brioche con gelato!!! Purtroppo per non sovraccaricare il bagaglio, ho solo portato con me dei panetti di pasta di mandorle che presto diventeranno base per dolci e latte dissetante, più altre poche cosette che mi diletterò a utilizzare in cucina.